02/08/2024

A cosa è dovuta la stipsi? Tutte le possibili cause

Benessere intestinale

La maggior parte delle persone che hanno difficoltà ad andare in bagno soffre di uno specifico disturbo intestinale noto come stipsi funzionale. Questa condizione è legata a un’alterazione del funzionamento dell’intestino, in particolare dei meccanismi che regolano la sua motilità. È per questo che l’espressione “intestino pigro”, comunemente associata alla stitichezza, è in un certo senso accurata.

Quali sono le cause della stitichezza? Sono molti i fattori scatenanti che possono facilitare la stipsi. A volte, per esempio, la difficoltà di defecazione potrebbe essere causata da un’alimentazione scorretta, mentre altre volte questa potrebbe segnalare la presenza di una malattia. In questo articolo facciamo una panoramica sulle cause più comuni della stipsi, per comprendere a cosa potrebbe essere dovuta questa condizione.

Stipsi: cos’è e come riconoscerla?

La stipsi, spesso indicata con il termine di stitichezza, è una condizione caratterizzata da movimenti intestinali difficili e poco frequenti, in genere 3 o meno volte a settimana. 

Si tratta di un disturbo intestinale molto comune, accompagnato da sintomi, quali: difficoltà ad andare in bagno, feci dure e secche, sensazione di gonfiore addominale e evacuazione incompleta. In base alle cause a cui è dovuto questo disturbo, la stitichezza può essere classificata in: 

  • primaria o funzionale: interessa maggiormente i bambini e gli adulti ed è caratterizzata da movimenti intestinali poco frequenti e difficili senza alcuna causa strutturale o organica evidente;
  • secondaria: può essere collegata a cause specifiche come farmaci, disturbi medici, problemi dietetici o anomalie strutturali nel tratto gastrointestinale. 

Comprendere questi sottotipi è essenziale, poiché sono la base su cui gli specialisti sviluppano approcci personalizzati per la diagnosi e il trattamento, migliorando così l’assistenza e i risultati per il paziente. Quando si affronta la stitichezza, comprendere i fattori scatenanti è cruciale poiché il trattamento dipende dalla causa sottostante. Pertanto, in caso di sintomi legati alla stitichezza, è fondamentale consultare il medico o il farmacista di fiducia per individuare insieme il trattamento più adatto alla propria situazione.

Quali sono le cause della stitichezza?

Esistono molti fattori che possono concorrere allo sviluppo di questo disturbo intestinale. Nel dettaglio, vediamo quali sono le cause più comuni della stitichezza:

Cause primarie della stitichezza

I fattori di rischio che possono predisporre una persona alla stitichezza sono molteplici. Tra le cause più comuni di stitichezza primaria troviamo:

  • età avanzata: l’invecchiamento può influire negativamente sulla regolarità poiché tende a ridurre l’attività intestinale e il tono muscolare;
  • dieta povera di fibre: le fibre sono fondamentali per mantenere un equilibrio intestinale poiché, se consumate insieme a una buona quantità di acqua, tendono ad assorbire i liquidi e ad aumentare il volume delle feci, ammorbidendole e facilitando la loro espulsione;
  • mancanza di esercizio fisico: mantenere una buona tonicità muscolare è essenziale per favorire la regolarità dei movimenti intestinali. Infatti, i muscoli della parete addominale e il diaframma giocano un ruolo fondamentale nel processo di defecazione. Quando questi muscoli sono deboli, il loro contributo al processo di defecazione può essere compromesso;
  • cambiamenti nella vita o nella routine: viaggiare può favorire la condizione di stipsi perché interrompe la normale dieta e la routine quotidiana;
  • gravidanza: durante i nove mesi di attesa, la stitichezza può manifestarsi a causa dei cambiamenti ormonali oppure perché l’utero in espansione esercita pressione sull’intestino.

In questi casi, gli specialisti tendono a consigliare un trattamento basato su semplici cambiamenti di abitudini alimentari e dello stile di vita.

Cause secondarie della stitichezza

Nella maggior parte dei casi, la stitichezza può essere correlata a cattive abitudini alimentari, all’avanzare dell’età o ad uno stile di vita eccessivamente sedentario. Tuttavia, quando parliamo di stipsi secondaria ci riferiamo a un disturbo intestinale dovuto a specifiche patologie intestinali, che può anche dipendere da malattie neurologiche, tra le altre anche la sclerosi multipla. Vediamo le cause della stitichezza secondaria più comuni:

  • Disturbi metabolici, come: diabete, ipotiroidismo, ipercalcemia, panipopituitarismo e feocromocitoma;
  • Farmaci, tra questi: analgesici come oppioidi e agenti antinfiammatori non steroidei, anticolinergici inclusi antidepressivi e antipsicotici, antipertensivi come bloccanti dei canali del calcio, diuretici e integratori di ferro;
  • Disordini neurologici: Morbo di Parkinson, sclerosi multipla, demenza, morbo di Hirschsprung e lesioni del midollo spinale;
  • Malattie miopatiche: sclerodermia, distrofia miotonica e amiloidosi;
  • Disordine strutturale: cancro al colon, stenosi e un grande rettocele.

L’approccio terapeutico per la stitichezza secondaria spesso comporta l’affrontare la causa principale, compreso l’adeguamento dei farmaci, la gestione delle condizioni di salute di base o l’apporto di modifiche alla dieta. La corretta identificazione e gestione di questi fattori sottostanti sono essenziali per alleviare efficacemente i sintomi della stitichezza.

I farmaci possono causare stitichezza?

Come già anticipato, la stitichezza è un effetto collaterale di molti farmaci da prescrizione e da banco. Quando la stipsi è indotta da un trattamento farmacologico parliamo di stitichezza secondaria

Questo può accadere poiché alcuni farmaci possono interagire con il sistema nervoso, modificando la motilità intestinale e rallentando il transito delle feci, comportando una riduzione significativa dei movimenti della peristalsi. Tra i farmaci che possono contribuire all’insorgenza della stitichezza, troviamo:

  • gli oppioidi: la stitichezza indotta da oppioidi è uno degli effetti collaterali più comuni;
  • gli antidepressivi triciclici;
  • i farmaci chemioterapici;
  • i calcio antagonisti, utilizzati dalle persone con problemi di ipertensione.

Nel caso in cui la stitichezza sia correlata all’utilizzo di farmaci, è necessario rivolgersi ad uno specialista per comprendere al meglio come trattare questa condizione per ristabilire il normale transito intestinale con una cura specifica, appositamente pensata per non interferire con quei farmaci che hanno causato la difficoltà di evacuazione.

Quando rivolgersi al medico in caso di stitichezza?

In caso di stitichezza improvvisa, quando il sintomo della stipsi compare improvvisamente è possibile provare a ricorrere ai rimedi naturali per favorire il transito intestinale, modificando la propria alimentazione e il proprio stile di vita. Se, però, queste accortezze non dovessero essere sufficienti e la condizione di stitichezza tendesse a persistere pur aumentando l’assunzione di liquidi e fibre e facendo movimento tutti i giorni, allora in questi casi occorre rivolgersi al proprio medico, così da individuare la causa scatenante del disturbo e il trattamento più adeguato.

Nel caso della stitichezza cronica, cioè che dura da più di tre mesi, ti consigliamo di non sottovalutare la condizione medica e di rivolgerti a uno specialista per svolgere gli esami necessari per comprendere il fattore correlato all’insorgenza della stitichezza.

Se soffri di stipsi occasionale o cronica, ecco alcuni semplici consigli che possono aiutarti a ritrovare il tuo benessere intestinale:

  • rivolgiti al tuo medico, qualora tu non riesca a migliorare la tua condizione;
  • insieme allo specialista, individua l’origine il disturbo poiché solo grazie a questa informazione sarà possibile individuare il trattamento specifico adatto alla tua situazione;
  • affidati al tuo farmacista di fiducia per comprendere il trattamento da seguire. Per esempio, in alcuni casi, gli specialisti potrebbero consigliare un lassativo oppure un integratore alimentare in grado di favorire in transito intestinale;
  • valuta l’opportunità di un trattamento probiotico adiuvante per intervenire anche sulla disbiosi intestinale associata alla stitichezza.

Ad ogni modo, se presenti i sintomi correlati alla stitichezza è importante il confronto con il proprio medico o con il farmacista di fiducia per affrontare al meglio il disturbo e ristabilire il proprio equilibrio intestinale.

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