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11/03/2024

Stitichezza in gravidanza: quando preoccuparsi?

Donne
stitichezza in gravidanza

La stitichezza è un disturbo molto comune che caratterizza i nove mesi di gravidanza e in molti casi si manifesta come stipsi ostinata. Stipsi e gravidanza procedono di pari passo durante tutto il periodo di gestazione, anche se con differenze che variano da mese a mese.
Nella maggior parte dei casi la stitichezza in gravidanza può essere un disturbo occasionale dovuto a fattori:

  • ormonali
  • meccanici

che influenzano la normale funzione gastrointestinale.
Se il disturbo diventa cronico è importante rivolgersi al proprio medico per ricevere un’anamnesi dettagliata, un esame obiettivo e per eseguire le indagini di base necessarie per superare la patologia gastrointestinale.
In alcuni casi i sintomi della stitichezza durante la gravidanza sono antecedenti al concepimento, mentre in altri la stitichezza coincide con le prime settimane di gravidanza. In generale, se la stipsi in gravidanza diventa troppo faticosa e invalidante è bene contattare uno specialista, così da trovare un rimedio specifico che tuteli la propria salute e quella del bebè in arrivo.

Stitichezza: sono incinta, e adesso?

Tra i mille dubbi che possono presentarsi quando si sta aspettando un bambino o una bambina, spesso si aggiunge quello di non sapere come fare ad andare in bagno con regolarità. In un momento che dovrebbe essere pieno di felicità e spensieratezza, è possibile trovarsi alle prese con un disturbo che può causare dolore e disagio addominale. I sintomi più comuni di stitichezza in gravidanza sono quelli tipici della costipazione:

  • evacuazioni meno di tre volte alla settimana;
  • feci dure e granulose;
  • sforzo prolungato per evacuare;
  • tensione addominale;
  • sensazione di evacuazione incompleta che accompagna durante tutto il giorno;
  • sensazione di gonfiore addominale.

I sintomi che abbiamo appena visto si possono manifestare, determinando stitichezza sin dalle prime settimane di gravidanza.
Già durante il primo trimestre di gestazione, il corpo della donna avvia alcuni cambiamenti necessari per accogliere l’embrione in piena salute. Tra le variazioni corporee più significative troviamo:

  • l’azione del progesterone, un ormone che favorisce il rilassamento della muscolatura dell’utero, in modo tale che questo sia predisposto ad accogliere il feto;
  • il rilassamento muscolare generale che, oltre ad interessare l’utero, coinvolge anche l’apparato gastrointestinale, rilassando quindi anche i muscoli dell’intestino per predisporlo ad accogliere il feto;
  • la crescita dell’utero gravido, che comincia a comprimere l’intestino rallentandone ulteriormente i movimenti.

Inoltre, nei primi mesi di gravidanza, la donna può:

  • soffrire di mal di testa e nausee, sintomi molto invalidanti che possono impedire il normale svolgimento di un’attività fisica regolare;
  • cambiare improvvisamente il proprio regime alimentare, prediligendo alimenti consigliati dagli specialisti in questa importante fase di vita;
  • assumere supplementi a base di ferro.

Tutti questi fattori possono contribuire allo sviluppo e all’insorgenza del fenomeno della costipazione in gravidanza, rendendo necessario il bisogno di trovare rimedi immediati che possano ristabilire l’equilibrio intestinale.

Il ruolo dell’ormone: progesterone e stitichezza

Fondamentale lungo tutti i nove mesi della gestazione, il progesterone è un ormone molto importante, soprattutto durante il primo trimestre di gestazione.
Il progesterone è l’ormone deputato a creare un ambiente uterino favorevole all’impianto dell’ovulo fecondato e, oltre a questo compito, svolge altre attività essenziali per il corretto funzionamento dell’organismo umano, come:

  • regolare l’ispessimento dell’endometrio permettendo l’insediamento dell’ovulo fecondato;
  • portare liquidi e nutrimento;
  • provocare il rilassamento dei muscoli uterini;
  • presiedere allo sviluppo del feto;
  • dopo il parto favorire la produzione di latte materno.

L’effetto miorilassante del progesterone è funzionale alla prosecuzione della gravidanza poiché impedisce le contrazioni uterine. Al tempo stesso, però, il progesterone:

  • diminuisce anche le contrazioni intestinali necessarie per evacuare;
  • provoca feci disidratate;
  • rallenta la motilità delle pareti intestinali (peristalsi).

La stitichezza nelle prime settimane di gravidanza

La stitichezza può essere definita uno dei disturbi più diffusi che caratterizzano i primi mesi della gestazione, insieme alle nausee. Proprio perché si tratta di una condizione molto fastidiosa ma anche molto frequente nella future mamme, vediamo i consigli classici degli specialisti della salute:

  • bere almeno due litri di acqua al giorno. Questo consiglio è fondamentale perché permette di mantenere un adeguato livello di idratazione e di ammorbidire la massa fecale;
  • inserire nella propria dieta molte fibre alimentari. La quantità di fibre da consumare quotidianamente è personale e varia in base a molteplici fattori, tuttavia in generale i medici consigliano di mangiare almeno 25/35g di fibre al giorno. È possibile ingerire fibre mangiando cibi come: cereali integrali, frutta, verdura e legumi. È importante seguire sempre le indicazioni del medico che, in caso di aumento del consumo di fibre nella propria dieta, consiglierà anche un aumento del consumo di acqua.

L’acqua e questo tipo di alimenti a base di fibre forniscono oligoelementi e microelementi funzionali alla salute della mamma e del bebè in arrivo e favoriscono i movimenti intestinali durante il periodo di gravidanza sin dalle prime settimane. Generalmente, i medici consigliano di evitare la frutta lassativa (come prugne e kiwi) perché può contenere enzimi in grado di alterare la membrana della cervice e indurre contrazioni premature.
È bene adottare sin da subito queste buone abitudini alimentari perché il progesterone continua a lavorare anche nel secondo trimestre e in questo periodo, per cui oltre ad avere sempre la motilità intestinale diminuita, col passare del tempo, al disagio intestinale si aggiunge anche il sensibile aumento di peso del feto. Questo contribuisce a rendere difficoltoso il passaggio delle feci e a esacerbare la stipsi in gravidanza.

Stitichezza a fine gravidanza: l’ormone aldosterone

è un altro ormone responsabile della stitichezza durante la gravidanza: l’aldosterone. Questo ormone governa l’assorbimento di

  • liquidi;
  • elettroliti (sali minerali).

I livelli di aldosterone aumentano sensibilmente durante il terzo trimestre di gestazione, determinando un rallentamento del transito intestinale. Questa ulteriore modifica fisiologica che giunge alla fine dei nove mesi può provocare un cambiamento anche in quella che dovrebbe essere una funzione organica naturale e quotidiana come l’evacuazione.
Durante tutta la gestazione, quindi, l’apparato gastrointestinale subisce influenze di genere ormonale, meccanico e chimico che possono alterarne gli equilibri e le funzioni. Alla luce di ciò, la stitichezza in gravidanza può quindi essere definita come un disturbo multifattoriale durante il quale le fluttuazioni fisiche, anatomiche e ormonali giocano un ruolo significativo e possono aggravare mese dopo mese il disturbo intestinale.

Stipsi ostinata in gravidanza: perché?

Se in alcuni casi, seguire un’alimentazione ricca di fibre, fare più movimento e bere molta acqua possono essere sufficienti per risolvere il disturbo intestinale, altre volte adottare queste sane abitudini può non bastare.
Con il passare dei mesi, costipazione e gravidanza sembrano avanzare insieme: andare in bagno in gravidanza diventa sempre più difficile giorno dopo giorno per svariati motivi, come:

  • tra la 12esima e la 20esima settimana si incrementa l’assorbimento di acqua e di sodio presenti nel colon;
  • nei mesi prosegue il rilascio di progesterone, estrogeni e relaxina, responsabili del rilassamento della muscolatura liscia intestinale e della riduzione della sua capacità contrattile;
  • viene inibita l’attività della motilina, l’ormone che stimola i muscoli del tratto gastrointestinale;
  • aumentano le dimensioni del feto fino a limitare le attività intestinali.

Questi fattori contribuiscono a ostacolare il movimento delle feci e, di conseguenza, riducono il numero delle evacuazioni.
Per combattere la stitichezza in gravidanza occorre prestare particolare attenzione per preservare la tua salute e quella del tuo bambino o della tua bambina. Proprio perché si tratta di una fase molto delicata, è bene contattare il medico in presenza di qualsiasi tipo di disturbo. Una volta effettuato un consulto con lo specialista, ogni donna può scegliere un tipo di lassativo in gravidanza che sia adatto a migliorare il suo stato interessante e a farle vivere con serenità uno dei momenti più belli della vita.

Dubbi frequenti sulla stitichezza in gravidanza: ecco le risposte

La stitichezza e la gravidanza non sono piacevoli amiche. Sappiamo quanto possano essere lunghi i novi mesi di attesa e quanto sia importante per ognuna di noi viverli con serenità per il proprio benessere fisico e mentale. Per questo ecco alcune domande frequenti per gestire con consapevolezza la stitichezza in gravidanza.

È pericoloso sforzarsi per defecare in gravidanza?

In caso di stitichezza, è possibile trovarsi spesso in bagno per provare a liberare il proprio intestino. In gravidanza puoi stare tranquilla: anche se può destare preoccupazione, lo sforzo prolungato per evacuare non danneggia il feto se sporadico.
Tuttavia in generale è bene prestare attenzione e evitare questo comportamento poiché, se ripetuto, potrebbe danneggiare la propria salute e favorire l’insorgenza delle emorroidi o piccoli prolassi. Per evitare questa complicanza, è bene non sottovalutare la stipsi e rivolgersi a un medico, per seguire un trattamento specifico, adatto alla gravidanza.

Perché ho aria nella pancia in gravidanza?

Quando si ha difficoltà ad andare in bagno durante il periodo di gravidanza, può succedere che si formi aria nella pancia, sia nelle prime settimane che verso il secondo trimestre della gestazione. In questo caso potresti avvertire una sensazione di pienezza nell’addome, dovuta all’eccesso di gas intestinale.
Avere gas intestinale è una condizione molto comune nonché frutto del normale processo digestivo. Quando, però, questo gas rimane intrappolato o non si muove lungo il tratto gastrointestinale, allora si può accumulare un’eccessiva quantità di aria nell’intestino.
Ci sono varie ragioni per cui ciò può accadere: in alcuni casi potrebbe dipendere da un consumo elevato di alimenti che favoriscono la formazione di gas intestinale, mentre in altri potrebbe essere correlata all’elevata presenza di agenti patogeni all’interno del microbiota. Nel secondo caso, il microbiota può ridurre la frequenza di movimenti intestinali, procurando stitichezza e formazione di gas intestinali.

Si consiglia di rivolgersi al medico per comprendere la causa dell’eccesso di gas intestinale e, di conseguenza, il trattamento adeguato.

Stipsi in gravidanza: quando contattare il medico?

Per tutelare la tua salute generale e quella del feto, è importante svolgere controlli con costanza, così da monitorare sempre il proprio stato di benessere. Nello specifico, in caso di stitichezza in gravidanza, è bene contattare il medico se i sintomi della stipsi dovessero permanere oppure peggiorare.
È bene non sottovalutare la stitichezza poiché, in rari casi, questa potrebbe segnare la presenza di patologie più gravi. Per questo, è importante rivolgersi a uno specialista che, con esami di approfondimento, può escludere o meno la presenza di eventuali patologie mediche e individuare la cura per trattare il disturbo gastrointestinale.

Lassativo in gravidanza: quale scegliere

I lassativi sono tipologie di prodotti appositamente studiati per contrastare la stitichezza favorendo e stimolando l’evacuazione.
In caso di stitichezza grave in gravidanza, l’uso di lassativi può essere un valido aiuto per ripristinare il corretto transito intestinale. La scelta del lassativo in gravidanza non è da sottovalutare e va fatta sotto consiglio del medico e del farmacista. Attualmente, in commercio esistono diverse categorie di lassativi, che si distinguono a seconda del loro modo di agire:

  • osmotici o elettrolitici: sono composti da molecole, ad esempio il Macrogol, che permettono di richiamare e trattenere l’acqua presente nel lume intestinale, di condurla all’interno della massa fecale, di ammorbidirla e aumentarne il volume in modo da stimolare in maniera delicata il movimento intestinale (peristalsi);
  • emollienti: utilizzano i grassi lubrificanti (paraffina, glicerina, olio di ricino) per ammorbidire le feci e lubrificare in modo da farle scivolare lungo l’intestino verso l’evacuazione;
  • che formano massa: si tratta di preparati erboristici a base di fibre vegetali (semi di psillio o di lino) che a contatto con elevate quantità di acqua creano un gel vischioso che ammorbidisce e accresce la massa fecale provocando le contrazioni intestinali;
  • stimolanti (purganti): questi sono a base di composti vegetali (come: aloe, senna, cascara, rabarbaro) e sono ricchi di sostanze irritanti, come i glicosidi antrachinoni, provocano forti contrazioni espulsive.

Come abbiamo visto, ogni lassativo contiene sostanze differenti che determinano il loro meccanismo d’azione. In un periodo delicato come i nove mesi di gestazione è bene fare attenzione e considerare i benefici, i rischi e le controindicazioni di ognuno grazie al supporto di uno specialista.

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E dopo? Stitichezza post parto

Purtroppo spesso l’arrivo del parto non risolve i problemi intestinali: stitichezza e gravidanza rappresentano un binomio che può proseguire anche nei mesi successivi al parto.
Il primo rimedio in entrambe le condizioni consiste sempre in una serie di buone abitudini che possono migliorare il benessere psico-fisico della futura mamma, come:

  • maggiore assunzione di acqua;
  • dieta equilibrata con fibre come cereali integrali, frutta (mele, pere), verdura (broccoli, fagiolini) e legumi (fagioli, lenticchie, piselli);
  • attività fisica moderata.

Se questi accorgimenti risultano inefficaci, allora il medico può consigliare l’assunzione di un lassativo osmotico. Un aiuto può venire anche dall’uso di probiotici che non presentino rischi per le donne in gravidanza. 
È bene ricordare che, per valutare al meglio l’efficienza e la sicurezza dei diversi trattamenti per la stitichezza in gravidanza, è necessario un approfondimento con il proprio specialista.
Giunte al termine dei nove mesi, comincia il momento dell’allattamento. Come accennato, spesso la stitichezza può proseguire anche nel periodo successivo alla gestazione e, anche in questa fase, è importate che siano seguite tutte le accortezze di questa nuova fase. Anche in questo caso, per individuare il trattamento adeguato, si consiglia il confronto con uno specialista.

[ Onligol è un dispositivo medico CE 0426. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso.]

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