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Rimedi per andare in bagno: cosa fare e cosa non fare

La stitichezza è un disturbo così diffuso che tutti hanno la loro opinione su come risolverlo. Quando ci si confronta con le altre persone si può scoprire che ci sono tanti metodi per andare in bagno. Rituali che ognuno adotta nella speranza di favorire il momento tanto atteso.

Cercare una procedura che permetta di ottenere un’evacuazione regolare è una buona cosa: importante è che sia frutto di:

– un’attenta analisi delle proprie abitudini quotidiane
– un esame del proprio stile di vita (alimentazione, movimento fisico, stress psicologico)
– un consiglio del proprio farmacista di fiducia

Prima di sperimentare un rimedio per andare in bagno bisogna quindi approfondire i diversi aspetti che possono condizionare la regolarità intestinale. Senza dimenticare che anche eventi stressanti, situazioni di ansia o depressione possono influire sulla stipsi.

Il canale intestinale scorre dentro al nostro corpo e partecipa a tante attività espletate dal nostro organismo. Trattiamolo bene e ascoltiamolo. perché magari sarà proprio lui a suggerirci, tra i tanti metodi per andare in bagno quello che funziona meglio per noi.

Una posizione corretta: così si, così no

Esistono posizioni diverse

seduta, non permette all’apparato sfinterico deputato all’espulsione delle feci di aprirsi del tutto, favorendo l’azione
accovacciata, cioè con i piedi leggermente rialzati e le ginocchia avvicinate al corpo, consente invece un allineamento migliore dell’angolo retto-anale

Il water è stato inventato intorno alla fine del XVIII secolo e ora tutti noi siamo abituati a utilizzarlo, ma a seconda di come ci posizioniamo può effettivamente cambiare il risultato.

Un rimedio per andare in bagno può quindi essere quello di inclinare leggermente il busto in avanti e appoggiare i piedi su uno sgabello. In questo modo possiamo trovare l’angolazione giusta che favorire la nostra evacuazione.

Esercizi per stimolare la motilità

Lo sforzo per iniziare o completare un movimento intestinale è uno degli indicatori di stipsi. Anche in caso di evacuazioni quotidiane, le feci possono risultare dure, simili a pietre e la sensazione di svuotamento incompleto ci accompagna lungo tutta la giornata.

Uno sforzo eccessivo può anche causare:

– emorroidi
– ragadi anali
– prolasso rettale.

Un transito lento impedisce alle feci di muoversi velocemente attraverso il tratto digerente. La debolezza dei muscoli pelvici e altri problemi di funzionalità muscolare possono contribuire a peggiorare questo disturbo. Per questo un rimedio per andare in bagno con regolarità può essere praticare alcuni esercizi fisici per favorire la motilità intestinale.

Rafforzare tutta la fascia dei muscoli addominali può essere un buon modo per cominciare. Ci si può anche rivolgere a uno specialista per imparare esercizi finalizzati a rafforzare il pavimento pelvico, effettuando magari un ciclo di sedute di fisioterapia, o anche elettrostimolazione o biofeedback.

Prendiamoci il tempo

Un’altra cosa fondamentale è non avere fretta. Siamo sempre affannati, di corsa, stressati da mille impegni. Andare in bagno è un’attività che invece richiede calma e regolarità.

Per favorire l’evacuazione intestinale è importante:

– concedersi il tempo necessario
– andare in bagno non appena se ne sente il bisogno, senza rimandare
– rilassarsi nella mente e nel corpo
– scegliere un momento ideale da dedicare all’evacuazione.

Fisiologicamente, l’organismo è predisposto subito dopo il pasto. Ma il momento giusto richiede anche il tempo, la privacy, la tranquillità necessarie.

In genere sarebbe una buona cosa cominciare la giornata dopo avere evacuato. Uno dei metodi per andare in bagno può essere quello di abituare e allenare l’intestino a eseguire le contrazioni necessarie dopo colazione.

L’assunzione di cibo e di bevande calde che avvengono durante il primo pasto della giornata, subito dopo il risveglio, può aiutare il colon a muovere le feci.

Bimbi e stipsi è un capitolo a sé

I bambini hanno un rapporto particolare con l’evacuazione. Il passaggio dal pannolino al vasino, ad esempio, può essere un momento che determina episodi di stitichezza. La stipsi, nei piccoli come nei più grandi, non va mai sottovalutata. Spesso è correlata ad aspetti psicologici da tenere in attenta considerazione.

In genere, possono presentarsi situazioni di:

feci accumulate nel retto
rallentamento del transito intestinale.

Il pediatra può consigliare di aumentare l’assunzione di acqua e di fibre nella dieta del bambino. Queste modifiche dietetiche non sempre possano avere un impatto nel migliorare i sintomi.

Abituare il piccolo a mantenere una posizione accovacciata, magari aiutandosi con uno sgabello sotto i suoi piedi, permette di eliminare ostruzioni al deflusso delle feci. Importante anche dare ai bambini un rinforzo positivo, incoraggiandoli e non rimproverandoli, per non associare alla defecazione un’esperienza spiacevole e punitiva.

Se il piccolo vuole leggere, fare i videogiochi, ascoltare musica, lasciamoglielo fare.

È pur sempre un modo per collegare il momento della defecazione con un’abitudine positiva, che viene a far parte della propria routine quotidiana.

In caso di stipsi ostinata, ci si può rivolgere al proprio pediatra e chiedere consigli sull’utilizzo di un lassativo osmotico.

Questa tipologia di farmaci

– attira l’acqua nelle feci rendendole più morbide
– induce movimenti intestinali e aumenta la contrazione dei muscoli
– facilita il passaggio delle feci nell’intestino.

Numerose ricerche hanno dimostrato che i lassativi osmotici sono efficaci nel trattamento della stitichezza infantile e sono ben tollerati anche nel lungo periodo.

Se anche questi rimedi non funzionano

Non sempre basta scegliere il modo più adatto a noi fra i metodi per andare in bagno per ottenere risultati apprezzabili. A volte non bastano nemmeno i rimedi naturali o i cambiamenti nell’alimentazione. E nemmeno i rimedi fai-da-te, siano essi farmaci lassativi o prodotti erboristici, sono garanzia di successo. Anzi.

A volte proprio l’utilizzo di farmaci lassativi non appropriatati o di integratori a base di fibre o altri principi attivi naturali può peggiorare il problema, perché altera i meccanismi fisiologici che regolano il transito intestinale.

In caso di stitichezza cronica può servire un consulto del medico che può suggerire di interrompere l’assunzione di trattamenti non idonei e individuare una soluzione più efficace.

E, per scegliere fra i vari tipi di lassativi esistenti, il consiglio del farmacista potrà essere di aiuto per comprendere i meccanismi di azione dei vari farmaci lassativi esistenti per capire vantaggi e svantaggi di ciascuno.

L’intestino, come la maggior parte degli esseri umani, è “abitudinario”.

Alla maggior parte delle persone succede di avere episodi di stitichezza durante i viaggi o i cambiamenti. I primi giorni nei quali ci si trova in un posto nuovo è più facile avere qualche difficoltà ad andare in bagno. Un bagno che non si conosce, stress, alimentazione diversa. Tutto congiura contro l’evacuazione.

Per incoraggiare l’intestino a riprendere il suo lavoro, il migliore rimedio per andare in bagno che possiamo trovare è quello di avere a portata di mano il lassativo che sappiano essere quello giusto, per aiutarci al momento.Alla larga da…

Il nostro intestino è anche un tipo metodico e attento a quello che lo circonda. Ha bisogno di ricevere sempre le dovute attenzioni per svolgere le sue funzioni al meglio.

Per questo è bene evitare di:

– cambiare alimentazione in maniera improvvisa
– raggiungere livelli di disidratazione dannosi per tutto l’organismo
– trattenere le feci quando si sente la necessità di andare in bagno
– assumere lassativi immediati o purganti in maniera autonoma e senza consiglio del farmacista.

Seguire una dieta bilanciata, bere 1.5/2lt di acqua ogni giorno, fare un po’ di movimento sono già alcune regole che non andrebbero mai infrante.

L’intestino è insomma un tipo da buone abitudini. Impariamo ad ascoltare tutte le informazioni che ha da raccontare e impariamo a trattarlo nel modo migliore.

In fondo è strettamente collegato al nostro cervello: per farlo felice dobbiamo provare a essere felici anche noi e forse questa è la regola più complessa da seguire. Però può essere una buona abitudine che possiamo provare a imparare.

Bibliografia

Dr. Margie, Constipation, The Royal Children’s Hospital Melbourne, https://www.rch.org.au/kidsinfo/fact_sheets/Constipation/

National Institute of Diabetes and Digestive and Kidney Diseases (NIDDK), part of the National Institutes of Health.

Constipation clinical trials, https://www.mayo.edu/research/clinical-trials/diseases-conditions/constipation

Gordon M, et all., Osmotic and stimulant laxatives for the management of childhood constipation (Review),
Cochrane Database Syst Rev 2016 Aug 17;2016(8)