Onligol

Cos’è la stitichezza cronica?

La stitichezza cornica è un disturbo molto comune.

Chiamata anche stipsi, parola che deriva dal greco styphein che significa stretto, quando non si limita a episodi sporadici (stitichezza transitoria) diventa stitichezza cronica e produce un effetto debilitante e invalidante sulla qualità della vita.

La stitichezza cronica è identificata come una difficoltà costante e quotidiana nell’evacuare e nello svolgere in maniera completa la funzione intestinale.

I sintomi più evidenti sono

– feci piccole e dure
– numero ridotto di evacuazioni (meno di tre alla settimana)
– sforzo eccessivo e doloroso nell’evacuazione
– sensazione di evacuazione non completa
– disagio addominale e senso di ostruzione anale

Questi sintomi, a lungo andare, possono portare ad altri disturbi come prolasso anale, emorroidi, rialzo pressorio dovuto allo sforzo.

Tra le cause della stitichezza cronica si possono identificare:

– patologie dell’apparato gastrointestinale (diverticolosi, malattie infiammatorie croniche intestinali)
– patologie croniche (diabete, Morbo di Parkinson)
– assunzione di farmaci particolari (ad esempio: oppioidi).

Prima di diagnosticarla è necessaria un’attenta disamina delle condizioni del paziente, per escludere cause esterne o secondarie che possano determinarla e decidere così come curare la stitichezza cronica nel migliore dei modi.

Andare in bagno: un miraggio

Chi soffre di stitichezza cronica convive con un difficile problema, che può condizionare tutta la giornata. Una sensazione di disagio è presente durante tutte le sue attività quotidiane accompagnata dalla ricerca di rimedi per la stitichezza cronica.

La stitichezza cronica può generare un vero e proprio stato di ansia, tale da indurre a trovare rimedi per la stitichezza cronica in maniera autonoma quando invece sarebbe meglio cercare assistenza, per comprendere le cause e trovare quindi il giusto approccio terapeutico.

Alcune ricerche hanno evidenziato come tante persone si trovino in condizione di stitichezza cronica da anni (il 45% da 5 anni o più) senza aver mai trovato un rimedio.

Alcune persone hanno esperienza di lunghi periodi

– senza movimenti intestinali
– con sensazione di gonfiore e tensione addominale
– con bisogno di evacuare unito a incapacità di compiere l’azione.

Il disagio provocato dalla stitichezza cronica può compromettere persono la capacità di lavorare perché la persona

– si trova condizionata dalla necessità di trovarsi sempre nelle vicinanze di un bagno
– in caso di stimolo, ha bisogno di un tempo lungo e di sforzi prolungati per poter evacuare.

Insomma, quando non si trovano rimedi per la stitichezza cronica, questa può compromettere lo stato di salute generale, i rapporti sociali e persino le condizioni psicologiche.

I tempi del transito intestinale

La stitichezza cronica può essere caratterizzata definendo il tempo di passaggio delle feci lungo tutto l’intestino fino all’espulsione.

Si parla di

transito lento quando c’è una grande lentezza nel passaggio delle feci attraverso il colon che ritarda in modo significativo il momento della loro espulsione
transito normale quando le feci attraversano a una velocità normale il percorso del colon
transito accelerato quando le feci scorrono molto velocemente e la mucosa intestinale non assorbe l’acqua, provocando un impulso incontrollato ad andare in bagno (diarrea).

Alcune persone manifestano anche con un transito normale sintomi tipici di stitichezza cronica (difficoltà di evacuazione, gonfiore, dolore addominale, feci dure).

Questo può essere determinato da una ridotta sensibilità rettale che impedisce di percepire e di controllare le contrazioni necessarie a espletare la funzione espulsiva delle feci. Tutto il processo dell’evacuazione è frutto di un equilibrio e di una procedura che il nostro intestino governa senza ammettere errori.

Per trovare cause e rimedi alla stitichezza cronica è bene conoscere i passaggi fondamentali dell’evacuazione.

Stitichezza cronica cause e rimedi: come funziona l’intestino?

La defecazione è un processo delicato che coinvolge alcune parti dell’apparato gastrointestinale che lavorano insieme per portare a buon fine il loro compito. Le parti che attivano il meccanismo sono

– il retto, ultima porzione del tubo digerente
– il complesso muscolare dello sfintere anale
– il pavimento pelvico.

Quando arriva il momento della defecazione, tutte queste parti agiscono in maniera coordinata.

I passaggi salienti sono:

– l’arrivo delle feci nell’ampolla rettale
– lo stimolo provocato dal loro peso all’interno dello sfintere anale interno che sviluppa una pressione e un conseguente riflesso, attraverso il quale controllare la fuori uscita delle feci
– l’avvicinamento delle feci allo sfintere anale esterno che aumenta la sua pressione e, tramite gli impulsi trasmessi dal nostro cervello, esegue le contrazioni necessarie e permette l’evacuazione.

La stipsi è dunque anche un fatto funzionale, dettato dal buon funzionamento di questi meccanismi.

Il passaggio del materiale fecale nel retto è quindi coordinato dalla pressione e dalle contrazioni del pavimento pelvico. Una danza che si basa su movimenti di distensione e di contrazione. Un mancato equilibrio tra tutti questi passaggi può concorrere a favorire la stitichezza cronica.

Ad esempio, basta un’eccessiva contrazione dei muscoli pelvici per mantenere le feci nella parte alta del retto senza farle entrare in contatto con la mucosa anale e impedire l’evacuazione.

Esistono infatti percorsi di rieducazione “funzionale” per favorire il miglioramento della meccanica di questo delicato e importantissimo processo. Se la stitichezza è refrattaria ai lassativi disponibili va valutata da uno specialista con esami di approfondimento sulla funzione anorettale e sul transito del colon.

Ruolo dei lassativi e tipologie: emolliente, stimolante, che forma massa

Di fronte a questo disturbo, così diffuso, occorre senz’altro intervenire, con trattamenti personalizzati, sicuri ed efficaci in base alle esigenze di ogni persona che ne soffre.

Lasciando da parte tutte le indicazioni comportamentali di alimentazione contro la stipsi e modifica degli stili di vita che possono favorirla, concentriamoci per un attimo sui trattamenti lassativi.

Come sappiamo, si differenziano per i diversi meccanismi d‘azione:

emolliente – è un lassativo composto da sostanze oleose e lubrificanti (ricino, glicerina, paraffina) che ammorbidiscono la consistenza delle feci favorendone il passaggio lungo l’intestino fino all’evacuazione.

stimolante – è un lassativo (purgante) o un preparato erboristico a base di prodotti vegetali (piante come aloe, senna, cascara, rabarbaro) che contengono agenti irritanti (glicosidi antrachinoni) che fungono da stimolo per le pareti della mucosa intestinale provocando forti contrazioni e conseguente evacuazione.

che forma massa – è un lassativo o un preparato di erboristeria composto da fibre alimentari vegetali (semi di psillio o di lino) che assunte con grandi quantità di acqua formano un gel che aumenta il volume delle feci, le ammorbidisce e promuove la motilità intestinale (peristalsi).

Ciascuna di queste categorie ha piccole controindicazioni.

In lassativi stimolanti per la loro azione irritante vanno evitati in caso di gravidanze e non vanno mai usati per lunghi periodi. Quelli che formano massa possono avere come effetti indesiderati gonfiore e tensione addominale e flatulenza. Gli emollienti possono causare fenomeni di incontinenza fecale e interferire con l’assorbimento di vitamine.

A questi si aggiungono i lassativi osmotici, che possono essere di tipo salino oppure a base di molecole inerti, che non vengono assorbite e semplicemente assorbono l’acqua, senza interferire con l’equilibrio elettrolitico dell’organismo.

Ferma restando la necessità di affidarsi al consiglio competente del medico o del farmacista di fiducia, i lassativi osmotici sono quelli che promettono una maggiore efficacia come rimedi per stitichezza cronica quello ideale considerando che alcuni presentano contro indicazioni.

Lassativo osmotico: una possibile soluzione

Uno dei principali vantaggi del lassativo osmotico rispetto ad altre scelte su come curare la stitichezza cronica risiede proprio nel suo meccanismo d’azione.

Questo infatti agisce creando uno stimolo attraverso un meccanismo che, di fatto, è fisiologico. Attraggono acqua nelle feci, ne aumentano così il volume e questa pressione sulle pareti intestinali provoca una contrazione “naturale”.

I lassativi osmotici, però non sono tutti uguali.

Quelli salini e il lattulosio agiscono, infatti, mediante un meccanismo osmotico basato sulla presenza di sali, che producono un passaggio di acqua da fuori dall’intestino a dentro l’intestino, che ammorbidisce le feci e ne aumenta il volume, ma, se usati in quantità eccessiva o troppo a lungo, possono generare disidratazione.

Curare la stitichezza cronica si può

Una volta esclusi disturbi organici e ostruzioni intestinali, l’obiettivo deve essere quello di trovare una efficace strategia per superare questo disturbo intestinale funzionale.

Esistono alcune persone che sono refrattarie a una dieta ricca di fibre, altre che non gradiscono i lassativi naturali immediati, altre ancora che non amano l’azione forte dei purganti.

Per ognuno di noi si può trovare un rimedio contro la stitichezza cronica. In ogni caso, importante è migliorare il proprio stile di vita cominciando a

– fare regolare attività fisica
– migliorare il proprio regime alimentare introducendo più fibre ed eliminando cibi troppo grassi
– bere più acqua, almeno 1.5/2lt al giorno.
– evitare i fattori di stress.

Partendo da queste semplici regole e parlando con il tuo medico o farmacista di riferimento potrai scoprire come curare la stitichezza cronica.

Dai preparati erboristici fino al lassativo osmotico, le opzioni sono tante e alcune, come il lassativo osmotico, indicate a ogni età e anche in casi particolari. Per questo grazie ai progressi della medicina oggi possiamo affermare che curare la stitichezza cronica è possibile.

Bibliografia

Adil E.Bharucha et all., Chronic Constipation, Thematic review on gastroenterological diseases, Mayo Clin Proc 2019 Nov;94(11):2340-2357.

J Tack et all., Diagnosis and treatment of chronic constipation – a European perspective, Review Neurogastroenterol Motil 2011 Aug;23(8):697-710.