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06/03/2024

Over 65? Il dialogo con il medico, in caso di stipsi

Anziani

Non sottovalutare il problema e parlare con il proprio medico: le prime regole in caso di stipsi

Per prima cosa, in presenza di alcuni sintomi è opportuno rivolgersi subito al proprio medico, perché potrebbero essere segnali di allarme, di infezione, occlusione, colite, o anche tumore del colon:

  • Stipsi che dura più di 2 settimane
  • Forte diarrea, che dura più di 2 giorni
  • Moderata diarrea, che dura da 1 settimana
  • Inspiegato bisogno di defecare
  • Diarrea con perdita di sangue
  • Emissione di feci nere o catramose

Per il resto, ci sono molte informazioni che possono aiutare il medico a fare una diagnosi corretta di stipsi e stabilire quale sia il trattamento più opportuno per una persona anziana. 
Cominciando dalla frequenza della defecazione, che però non è l’unico criterio per effettuare una diagnosi di stipsi: non liberare l’intestino ogni giorno non significa infatti essere stitici. 
Al di là di tutti i falsi miti esistenti sull’argomento, la stipsi cronica è una condizione precisa, così definita:

  • il fenomeno si protrae nel tempo
  • negli ultimi 3 mesi devono sussistere almeno due delle seguenti condizioni:
  • feci dure
  • sensazione di evacuazione incompleta
  • sensazione di ostruzione o blocco
  • meno di tre evacuazioni settimanali

Può essere utile riferire anche le proprie abitudini alimentari, in quanto l’alimentazione può rappresentare un fattore molto importante per migliorare il transito intestinale.
È senz’altro necessario prepararsi, raccogliendo l’elenco di eventuali terapie già in corso, in quanto alcuni farmaci possono essi stessi generare stipsi, come ad esempio principalmente: antiacidi, supplementi di ferro, antidolorifici oppioidi.

Meno frequentemente anticolinergici, altre tipologie, fra cui: antidiarroici, antistaminici, farmaci utilizzati per il morbo di Parkinson, supplementi di calcio, diuretici, anti-infiammatori non steroidei, antidepressivi triciclicici, alcuni farmaci per il dolore (oppioidi).

Sarà il medico a domandare se soffrite di malattie che possono causare stipsi: diabete mellito, ipotiroidismo, sindrome dell’intestino irritabile, depressione, malattie neurologiche.

Un altro aspetto che può sembrare secondario e che può generare imbarazzo, ma in realtà può rivelarsi di grande utilità, è osservare e riferire la forma e consistenza delle feci, due indicatori strettamente correlati alla velocità di transito intestinale, parametro fondamentale di valutazione da parte del medico.
Il consumo abituale di lassativi è un altro elemento che il medico terrà in considerazione: è molto frequente che le persone con tendenza alla stipsi si affidino a rimedi fai-da-te per facilitare la defecazione, a volte anche quando non ce ne sarebbe bisogno, oppure assumendo lassativi veri e propri, che potrebbero non essere i più indicati. Ecco allora l’importanza di riferire al medico i metodi lassativi utilizzati nell’ultimo periodo: potrà verificare se siano necessari, quale sia la tipologia più adatta caso in caso, come impiegarla, quali risultati aspettarsi, ma soprattutto come accompagnare eventuali trattamenti lassativi con un’alimentazione calibrata, sana e capace di favorire il corretto transito intestinale.

Stipsi e salute

In caso di stitichezza, chiedi sempre consiglio al tuo medico per una corretta diagnosi e la scelta del trattamento più opportuno, se e dove necessario: ti aiuterà a comprendere se davvero soffri di stipsi, come modificare la tua alimentazione e i tuoi stili di vita.

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