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07/03/2024
Ti è mai capitato di trovare sangue sulla carta igienica dopo essere andato in bagno? Se sì, possiamo comprendere la tua preoccupazione. Il sangue nelle feci può destare ansie nei confronti della propria salute fisica, ma niente panico: in questo articolo faremo chiarezza sul sanguinamento rettale e capiremo se questo sintomo possa essere correlato alla stitichezza.
In generale, il colore delle feci è molto importante perché, a seconda di questo, il medico può individuare le possibili cause del sanguinamento rettale e comprendere se questo è un indizio di semplici emorroidi o ragadi, cioè lesioni che riguardano la mucosa dell’ano, oppure se si possa trattare di un problema di diversa natura, da indagare in modo più approfondito.
In caso di sangue nelle feci, possiamo assistere a:
Nel primo caso le feci scure potrebbero segnalare la relazione con alcune condizioni mediche, come per esempio la possibile emorragia del tratto intestinale superiore, ma anche una conseguenza dovuta all’assunzione di sostanze specifiche, come per esempio il ferro. Per comprendere l’origine del sanguinamento rettale, quindi, è necessario il supporto del medico.
La condizione caratterizzata dalla presenza di sangue rosso vivo nelle feci viene definita ematochezia e potrebbe segnalare una patologia che interessa il colon. Nello specifico, il sanguinamento rettale è tra i sintomi più comuni del tumore al colon-retto e, per questo, merita un’attenzione importante.
Non sempre può essere facile individuare il sangue nelle feci perché questo può essere presente anche in forma occulta, ovvero non evidente visivamente. In questo caso, per individuare la presenza di sangue nelle feci, il medico può consigliare lo svolgimento di un esame specifico, che consiste nella raccolta di un piccolo campione di feci da esaminare in laboratorio, al fine di valutare la presenza di possibili tracce di sangue non visibili a occhio nudo. Si tratta di un esame che rappresenta una importantissima forma di prevenzione del tumore del colon. Per questo motivo ti consigliamo di informarti dal tuo medico per controllare le tue feci, in modo tale da monitorare e tutelare la tua salute.
È bene sottolineare un’unica eccezione che non è secondaria e che può destare preoccupazione: esistono alcuni cibi che possono colorare le feci, dando l’illusione che al loro interno ci possa essere del sangue. Stiamo parlando di: barbabietole; mirtilli; succhi di frutta rossi o ghiaccioli; caramelle; pomodori e peperoni.
Esiste una possibile correlazione tra sanguinamento rettale e stitichezza: infatti, soprattutto per le persone che soffrono di stipsi, sia essa occasionale o cronica, può accadere di individuare tracce di sangue nelle feci, ad esempio dovuto a emorroidi o ragadi, condizioni che possono causare un sanguinamento locale anche copioso.
A tal proposito, è bene sapere che in caso di movimenti intestinali difficili caratterizzati da sforzi durante l’evacuazione e dal passaggio di feci dure, la stipsi può facilitare la comparsa delle emorroidi e può stimolare la formazione di ragadi anali. Queste ultime sono piccole lacerazioni del tessuto sottile e umido che riveste l’ano e che possono causare dolore e sanguinamento. Sia le emorroidi che le ragadi anali sono condizioni molto fastidiose che possono causare un sanguinamento al momento della defecazione.
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È importante non sottovalutare la presenza di sangue sulla carta igienica perché questo potrebbe segnalare anche l’insorgenza di condizioni mediche che necessitano il trattamento di uno specialista.
Per questo motivo, è molto importante che, se il colore delle tue feci vira al rosso o al bruno, fino al colore nero, tu provveda a contattare uno specialista, così da gestire questo segnale con il supporto medico e salvaguardare il tuo benessere psicofisico.
Generalmente i rimedi naturali non hanno effetti immediati, ma potrebbero fornire sollievo se integrati in una vita equilibrata e attiva per un determinato periodo di tempo. A tal proposito ci sono alcune sane abitudini che permettono di ammorbidire le feci, facilitando la loro espulsione, come:
A queste accortezze fondamentali, può essere utile aggiungere alcune sane abitudini che, se seguite con costanza, permettono di prevenire la condizione di stitichezza, come per esempio: svolgere attività fisica; costruire una propria routine intestinale e ascoltare il proprio corpo rispondendo agli stimoli inviati dal nostro organismo.
Inoltre, in caso di estrema urgenza e solo su consiglio del medico, è possibile facilitare il movimento intestinale attraverso soluzioni specificatamente pensate per contrastare la stitichezza, come i clismi, dispositivi con effetto lassativo che possono essere utilizzati previa indicazione di uno specialista.
In caso di stitichezza cronica, la corretta alimentazione e l’adeguata idratazione potrebbero non essere sufficienti e potrebbe essere necessario il supporto di uno specialista.
Con la stipsi persistente, infatti, si consiglia di rivolgersi al medico, il quale potrebbe consigliare l’utilizzo di lassativi osmotici, a base di sostanze che facilitino l’evacuazione, come il macrogol. Si tratta di una molecola ad azione osmotica che, legandosi all’acqua presente nel lume intestinale, agisce ammorbidendo le feci e aumentando il loro volume, così da facilitare l’evacuazione con un’azione delicata sull’intestino.
Se dovessi vedere sangue nelle feci, ti consigliamo di rivolgerti al medico, il quale provvederà a individuare un trattamento specifico per alleviare e contrastare i sintomi della stipsi, così da ristabilire il tuo benessere intestinali.
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