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Motilità intestinale: il ruolo del microbiota

La stitichezza è un disturbo molto comune. È determinata dal passaggio scarso (meno di tre evacuazioni settimanali, secondo i criteri di Roma) e difficile delle feci. I fattori coinvolti nella patogenesi della stitichezza sono molti e una loro adeguata comprensione può svolgere un ruolo chiave nella gestione della malattia, oltre che nella pianificazione e nella scelta del trattamento più opportuno.

Ad esempio, favoriscono la stitichezza un’alimentazione ricca di grassi e povera di fibre, la mancanza di un’adeguata assunzione di liquidi, squilibri ormonali, predisposizione genetica, cure farmacologiche, problemi anatomici, stress occasionali e prolungati, poca attività fisica e scarsa motilità intestinale.

Il movimento intestinale (peristalsi), è fondamentale per eseguire una corretta evacuazione. Una scarsa muscolatura addominale, un rilassamento dei muscoli del pavimento pelvico, una disfunzione senso-motoria rettale sono tutti fattori che possono rallentare il transito intestinale. Il cibo, infatti, una volta ingerito, ha tanta strada da fare prima di venire espulso.

Viaggio lungo l’intestino

Il transito intestinale avviene secondo meccanismi che, se ben regolati, prevedono il movimento del contenuto intestinale e la sua trasformazione in feci di forma e consistenza tali da rendere semplice la loro espulsione.

Il cibo, una volta ingerito, si ferma nello stomaco dove acqua e succhi gastrici lo trasformano in un composto semifluido per poi inviarlo all’ingresso dell’intestino tenue. Comincia qui un lungo viaggio: basti pensare che l’intestino tenue è lungo circa 4-5 metri e che lavora sempre, muovendosi e trasformando il composto che ha ricevuto in energia e nutrimento che distribuisce ai vari organi attraverso la rete di vasi sanguigni.

Sono le sue contrazioni, chiamate peristalsi, a spingere le parti non assorbite del composto verso l’intestino crasso che è suddiviso in tre parti: cieco, colon e retto. È in questa area che si concentra il nostro microbiota, l’insieme di microrganismi che vive in simbiosi con il nostro organismo e abita nel nostro apparato digerente.

Microbiota e motilità

Studi recenti suggeriscono che le contrazioni dell’intestino dipendano anche dallo stato del microbiota.

Un microbiota sano, in cui cioè prevalgono le specie batteriche protettive, come Bifidobatteri e Lattobacilli, pare sia in grado di favorire la peristalsi attraverso una serie di complessi meccanismi che hanno a che fare con metaboliti batterici intestinali (ad esempio acidi grassi a catena corta).

Al contrario, una presenza eccessiva di batteri potenzialmente patogeni genererebbe una sovraproduzione di gas, inibendo la produzione di serotonina, il neurotrasmettitore responsabile delle contrazioni della parete enterica.

Chi soffre di stitichezza accompagnata da un numero ridotto di movimenti intestinali, potrebbe presentare un’alterazione nella composizione della flora intestinale e in particolare una riduzione di Bifidobatteri.

Un simbiotico per amico

Questo significa che prendersi cura del proprio microbiota è fondamentale per chi ha l’intestino pigro. Ed è possibile farlo attraverso un appropriato integratore alimentare in grado di riequilibrare la flora batterica intestinale, favorendone la colonizzazione nell’intestino.

Un’opzione da considerare è quella di un simbiotico che combina una fibra brevettata, FOS Actlight, che ha dimostrato di poter equilibrare la flora batterica presente nell’intestino, ed un Bifidobatterio molto documentato per le sue proprietà, il Bifidobacterium lomgum BB536. Per saperne di più clicca qui.

La scelta del lassativo

Ristabilire l’equilibrio del microbiota, può portare a migliorare la risposta immunitaria dell’organismo, così come le funzioni metaboliche e il processo digestivo mediati dalla flora batterica. Significa, in altre parole, avere agito su un’alterazione che rappresenta una delle cause della stipsi.

Resta poi da trattare il sintomo, cioè la costipazione, aiutando l’intestino a liberarsi. È possibile adottare molti tipi di rimedi lassativi, inclusi i lassativi naturali immediati. L’importante è chiedere consiglio al proprio medico di fiducia o al proprio farmacista di riferimento prima di effettuare qualsiasi scelta.

Vediamo una panoramica dei rimedi lassativi possibili.

Stitichezza cronica e rimedi naturali sembrano un’accoppiata vincente, ma non sempre è così. Semi come quelli di lino, di chia o di psillio, assunti con grandi quantità d’acqua formano una sostanza gelatinosa che ingrandisce e ammorbidisce le feci, ma possono irritare le pareti della mucosa intestinale.

Piante come aloe, senna, cascara, frangola, rabarbaro agiscono attraverso i glucosidi, principi attivi che stimolano la motilità del colon in maniera, a volte, eccessiva. Per bambini, donne in gravidanza, anziani è più opportuno un altro tipo di rimedio.

Alcuni di questi preparati erboristici, soprattutto per chi soffre di malattie infiammatorie intestinali, possono stimolare eccessive contrazioni e risultare controindicati. Ma abbiamo a disposizione molti tipi di lassativi, con diversi meccanismi d’azione.

Parlando di prodotti ad azione lassativa, la scelta va fatta fra:
lassativo stimolante, che induce contrazioni forti per un’evacuazione immediata

lassativo osmotico, che ammorbidisce le feci attirando acqua, e ne aumenta le dimensioni in modo da favorire i movimenti intestinali;

Lassativo emolliente, è composto da sostanze oleose e lubrificanti che permettono alle feci di scivolare lungo il tratto finale dell’intestino;

Lassativo che forma massa, composto da fibre alimentari vegetali che, assunto con grandi quantità di acqua, aumenta il volume delle feci e le ammorbidisce, favorendo le contrazioni intestinali.

Un approccio completo alla stitichezza

In conclusione si può dire che, in caso di stitichezza, il disturbo non va mai sottovalutato, ma affrontato nel modo più completo possibile.

Partendo da una revisione delle proprie abitudini comportamentali e agendo da subito con una integrazione probiotica e prebiotica mirata sullo squilibrio della flora batterica intestinale che accompagna la stipsi e mette tutto l’organismo in una situazione di maggiore fragilità. A maggior ragione se la stipsi si protrae da lungo tempo, sottoponendo l’intestino a una situazione di infiammazione latente molto nociva.

E soprattutto imparando a scegliere un trattamento lassativo efficace per aiutarci a liberare l’intestino, in base a criteri di opportunità che cambiamo da persona a persona.

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ON-2021-012