LA STIPSI È DONNA
La stitichezza cronica colpisce in Italia un’ampia fetta della popolazione e in molti casi il disturbo è principalmente femminile.
Perché? Scopriamolo insieme.
STIPSI AL FEMMINILE
Le donne sono più predisposte alla stipsi a causa delle variazioni ormonali che influenzano il transito intestinale.
Età fertile
Con l’arrivo del ciclo mestruale si alternano due tipi di ormoni che causano effetti opposti sull’intestino.
Da un lato gli estrogeni, che aumentano i movimenti intestinali, dall’altro i progestinici che li rallentano e riducono il numero delle evacuazioni.
Soprattutto nelle donne con problemi di colon irritabile (IBS), le mestruazioni possono aumentare i sintomi di chi soffre di dolore addominale e flatulenza e peggiorare la stipsi.
Gravidanza
In gravidanza la stipsi è quasi una costante. Riguarda molte donne.
Il transito intestinale è difficoltoso per una serie di ragioni.
- Aumento del progesterone: crea un effetto rilassante sui muscoli e serve a evitare contrazioni dell’utero, ma riduce le contrazioni dell’intestino, peggiora la regolarità intestinale e rende le feci dure.
- Minore capacità di assorbimento dei liquidi – Si verifica negli ultimi 3 mesi di gestazione e rende le feci dure.
- Meno spazio nell’addome – Man mano che le dimensioni dell’utero aumentano, la stipsi peggiora perché il transito delle feci si fa sempre più difficile.
- Possibile uso di medicinali che causano stitichezza: Integratori a base di ferro o antiacidi e alcuni analgesici (oppioidi), favoriscono la stitichezza.
Attenzione: la stipsi in gravidanza va affrontata e curata anche con l’aiuto del proprio medico per evitare che diventi un problema persistente.
Menopausa
In menopausa la carenza di estrogeni provoca cambiamenti che che riducono la capacità di digerire bene, come la riduzione della salivazione e degli acidi digestivi, le alterazioni della flora intestinale e dei meccanismi enzimatici.
I cibi tendono a fermentare di più e la pancia si gonfia. L’intestino diventa più lento.
Se poi cambiano le abitudini alimentari e la vita si fa più sedentaria, è naturale che la regolarità dell’intestino ne risenta.
Non tutti sanno che la muscolatura del pavimento pelvico ha una grande importanza per una regolare attività intestinale. Col tempo la defecazione diventa difficile se questi muscoli si indeboliscono, o se ci sono altre complicazioni come emorroidi o ragadi.
ERRORI COMUNI
Il transito intestinale nella donna è un meccanismo delicato. Sollecitazioni esterne più o meno forti rischiano di alterare questo equilibrio e, nel medio periodo, di favorire la stipsi anziché risolverla.
Se pensi di soffrire di stitichezza affronta il discorso con il medico, lui saprà aiutarti.
Perché parlarne con lui? Può capitare di avere stili di vita scorretti e comportamenti sbagliati che favoriscono la comparsa del problema. Scopri gli errori più comuni.
Credere di essere stitiche
Non basta percepire un senso di pienezza e magari non andare in bagno tutti i giorni per decidere di essere stitiche.
Esistono criteri ben precisi per definire questo disturbo eppure sono molte le donne che per andare in bagno ricorrono ad “aiuti” di varia natura pur non avendone bisogno, creando così una sorta di dipendenza psicologica da questi rimedi fai-da-te senza controllo medico.
Uso indiscriminato di rimedi naturali e lassativi
I prodotti anti-stipsi sono moltissimi. Tisane, rimedi di erboristeria, miracolosi prodotti consigliati dall’amica del cuore a trovati su internet, dal purgante della nonna al lassativo che si trova a portata di mano nell’armadietto del bagno.
Ma il fai-da-te è dannoso. La scelta di rimedi naturali o lassativi non deve essere sottovalutata e deve avvenire con l’aiuto di un proprio medico.
Convivere con la stipsi
Molte donne si abituano a convivere con la stipsi, spesso a causa del pudore di parlare di questo problema. Ciò non fa altro che ritardare la diagnosi e il trattamento.
Alimentazione frettolosa e soppressione dello stimolo
La fretta è il primo nemico della regolarità intestinale. Così come l’alimentazione è il primo vero impegno quotidiano che può migliorare la stipsi. Ma se pensiamo alle donne che lavorano e viaggiano, è facile capire quali difficoltà incontrano. Cambiare di frequente luogo senza poter stabilire una corretta routine per andare in bagno; mangiare in fretta e fuori casa; doversi adattare ad alimenti inadatti al proprio equilibrio intestinale; non darsi il tempo per bere… Sono tutte situazioni frequenti e nemiche della regolarità dell’intestino.
Trattamento non adeguato dopo la gravidanza
Non di rado è proprio a causa di una stipsi non risolta durante la gravidanza che il disturbo si può instaurare e cronicizzare. Specie se accompagnato da emorroidi o ragadi, altra frequente conseguenza della gravidanza e del parto.
CONSEGUENZE DELLA STITICHEZZA CRONICA
Le donne che soffrono di stipsi vivono un disagio costante e un senso di apprensione quotidiano. Inoltre un generale rallentamento della funzione intestinale può sottrarre lucidità, creatività e concentrazione rendendo difficili le attività quotidiane, lavorative, sociali.
A causa della vicinanza anatomica dell’intestino ad altri organi situati nell’addome e nella zona pelvica (ovaie, vescica, uretra e utero), le donne che soffrono di stipsi cronica sono predisposte a disturbi ginecologici.
Cistiti e vaginiti ricorrenti
Se le feci restano a lungo nell’intestino, la flora batterica si altera e alcuni batteri normalmente presenti nell’intestino e non dannosi, per così dire ‘si risvegliano’, Questo capita ad esempio alla Candida albicans che dall’intestino può causare infezioni ad altri organi confinanti, come la vagina e la vescica.
Dolore e vita sessuale
Quando l’intestino non si svuota correttamente, l’accumulo di feci soprattutto nella sua parte terminale riduce lo spazio nell’addome e preme sugli organi vicini. Questo spiega la presenza di dolore in corrispondenza delle ovaie, della vescica, dell’utero e del retto. Non solo: alcune donne con stipsi cronica hanno anche dolore durante i rapporti sessuali.
- Cistiti ricorrenti e alterazione della funzione urinaria
- Infezioni vaginali
- Alterazioni funzionali del pavimento pelvico
- Disturbi dolorosi dell’apparato genitale (vaginisimo, spasmi muscolari, alterata percezione sensoriale, neuropatie)
- Emorroidi
COSA FARE ALLORA?
Per prevenire la stipsi e favorire un più regolare transito intestinale, occorre prima di tutto analizzare, e quando necessario modificare, i comportamenti alimentari, che influenzano i meccanismi di transito nell’intestino.
Il transito intestinale si verifica grazie a un movimento involontario definito PERISTALSI, direttamente condizionato dal volume delle feci. Maggiore è il volume, tanto più le contrazioni saranno frequenti ed efficaci.
Ecco perché si raccomanda uno stile di vita non sedentario: un’attività fisica regolare innesca una serie di benefici sull’organo intestino, ad esempio grazie al movimento delle fasce muscolari dell’addome.
A loro volta, volume e consistenza delle feci risultano direttamente proporzionali alla quantità di fibra e di acqua ingerite e alle buone condizioni della flora batterica. È questa la ragione per cui un’alimentazione mirata e specifica, protratta nel tempo, può contribuire in maniera determinante a regolarizzare l’intestino.
Sono tre i fattori collegati all’alimentazione che possono risultare determinanti per migliorare la regolarità intestinale: fibre, acqua e flora batterica.
Un giusto apporto di FIBRA ALIMENTARE agevola i movimenti dell’intestino e aumenta il volume delle feci. In carenza di ACQUA, l’assunzione di fibra può risultare vana e addirittura controproducente.
È bene berne durante l’intera giornata, frequentemente e in piccole dosi, in una quantità variabile fra 1.5-2 litri al giorno.
- ALIMENTI SCONSIGLIATI – Hanno un effetto astringente: limoni, riso, nespole, banane, mele, mirtilli, tè
- ALIMENTI UTILI – Favoriscono la regolarità intestinale: brodo di carne; avena o cereali
- ALIMENTI LASSATIVI – Verdure, miele, legumi, frutta, latte, pane integrale, prugne secche. Ma anche: more, uva, fichi, liquirizia, pesche, patate, kiwi, cibi ricchi di fibra (semi di lino, avena, farro). L’effetto lassativo non può prescindere dal consumo di acqua.
un disturbo da non sottovalutare
Le cause che determinano la stipsi possono essere complesse e numerose e il disturbo può essere sintomo di patologie che vanno individuate con tempestività. Occorre quindi prendersi cura del proprio intestino e ripristinarne la regolarità, attraverso una alimentazione corretta, una buona idratazione e un buon equilibrio della FLORA BATTERICA INTESTINALE che favorisce l’elaborazione dei nutrienti e la produzione di molecole utili e preserva l’integrità della mucosa intestinale.